Quando si continua a leccare il culo al diavolo.
Quando si continua a leccare il culo al diavolo.
La lingua italiana, ma direi la lingua umana, nella sua complessità, si trova in difficoltà ad esprimere il disgusto che possono provocare certi politici o capi di stato. Dei ”
vili affaristi” per come li definisco, ma questi personaggii sono molto di più repellenti e ogni volta si scopre una dimensione aggiuntiva. Ormai per nominare questi bisogna mettersi il viks vaporub sotto il naso per resistere all’odore
di marcio che emanano e che canalizzano quello di un mondo politico, economico intellettuale ormai in pieno stato di decomposizione.
Che siano dei servi messi sulla massima poltrona di governo per mandare a buon fine la distruzione dei Paesi tramite pandemia,
non c’è dubbio. Ma anche un servo non si piegherebbe a tanto: questi uomini si comportano più con l’attitudine di sguatteri che non osano proferire parola sugli ordini del padrone che da quaranta anni gli dice cosa fare anzi per riprendere
un’espressione marinara che così bene si attaglia alle prime imprese di questi sordidi figuri, un fantolin da cu ( sebbene col cu degli altri, cioè il nostro) a cui nemmeno le cariche prestigiose che rivestono e riescono a conferire un
minimo di dignità. Forse perché a quelle cariche sono giunti non per altro merito se non quello di una totale disponibilità ad ogni svendita. Ora i loro accenni all’obbligatorietà eventuale delle vaccinazione anti covid proprio
quando sta crollando miserevolmente tutto l’impianto dei vaccini salvifici, non soltanto urtano contro ogni idea di libertà personale e contro l’intero senso della Costituzione, ma cozzano contro i fatti: questi non potrebbe dimostrare nessuna
delle tesi su cui sarebbe fondato un obbligo vaccinale, né loro, né la coorte di prezzolati e corrotti medici che fanno opinioni, anzi no, fanno da tappo alla verità e alla dignità.
Per la verità oggi avrei voluto riferire
della situazione angosciosa che si è creata in Israele, Paese antesignano mondiale delle vaccinazioni, con una tra le più alte percentuali di vaccinati che tuttavia sta registrando il più alto tasso di infezione da coronavirus al mondo,
dimostrando che né i mandati sui vaccini né i passaporti vaccinali sono mezzi adatti per limitare o porre fine alla pandemia. Questo perché i vaccini covid non sono in grado di ridurre le infezioni e la trasmissione del coronavirus e perdono
gran parte della loro efficacia entro pochi mesi , un fatto medico già noto dai vaccini antinfluenzali, ma del quale non si è voluto tener conto per un’ imporre al mondo una narrazione sanitaria come pretesto per nuove ingegnerie sociali
. Ora il governo di Tel Aviv non può tornare indietro e riconoscere che l’unico modo di togliersi di torno il coronavirus è curarlo e favorire un’immunità naturale di gregge che dura decenni, ed è valida anche contro
le varianti: non sia mai riconoscere un abbaglio per paura che esso appaia a lungo andare, non come un errore, ma come qualcosa di largamente intenzionale. Così deve costringere la popolazione a una terza dose rischiando di aumentare ancora i contagi
e le reazioni avverse. Ormai siamo alla barbarie. Ci sarebbe poi molto da dire sul fatto che i vaccini moderino i sintomi e riducano le ospedalizzazioni perché anche in questo caso ci troviamo di fronte a numeri truffaldini visto che si contano come
casi covid le ospedalizzazioni per qualsiasi ragione o malattia purché ci sia un tempone che dice positivo positivo che non vuol significa ufficialmente più nulla dal punto di vista diagnostico. E’ una situazione tragicomica dalla quale
solo alcuni Paesi come la Danimarca si stanno tirando fuori a parte altri che non ci sono mai cascati del tutto, come per esempio la Svezia. Ma da noi no, abbiamo il signor Berset il vile affarista che comanda e dobbiamo vivere sul filo del Bersetcomico.
E` davvero incredibile quanta speranza venga riposta in questo bancario di lusso che incarna invece–e da ormai anni–un progetto fondamentalmente anti popolo ed esplicitamente anti sociale.
Temo che ancora una volta il destino del Paese
verrà deciso altrove.
Ave Berset, morituri te salutant.
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